Sightlines
Dimensioni
12 x 10 cm
Anno
2016
Materiale
Murano Glass, 24K gold leaf and glass enamels
Tecnica
Incisione
Prezzo
Su richiesta
Autore
Riccardo Toso Borella
oppure
Breve descrizione
L’opera presenta un elmo, simbolo di conflitto e di storia, diviso in due livelli sulle facce opposte di una lastra di vetro di Murano. La parte dorata rappresenta ciò che è nobile e che amiamo, mentre quella arrugginita simboleggia ciò che rifiutiamo. Solo osservando i due livelli insieme si può comprendere il significato complessivo, evidenziando come le diverse prospettive si completino a vicenda. L’opera invita a riflettere sul legame tra l’io e l’altro, suggerendo che la comprensione emerge dall’accettazione delle opposizioni. Sullo sfondo rosso, citazioni tratte dalle Storie di Erodoto richiamano l’importanza di non dimenticare la storia e di considerare tutte le prospettive. Il gioco tra la bidimensionalità della visione e quella tridimensionale della comprensione concretizza la complessità e la contraddizione del mondo.
Descrizione
Un elmo, simbolo di conflitto e antichità, si frammenta su due livelli corrispondenti alle due facce della lastra di vetro. La prima, realizzata in foglia d’oro, ritrae le parti dell’elmo a noi care e nobili, mentre la seconda mostra le sezioni corrotte dalla ruggine: sono quelle parti che odiamo e combattiamo. Entrambi i livelli risultano incompleti se considerati singolarmente, ma le loro lacune si risolvono nella visione frontale e globale, dove i due si completano.
Questa dualità dell’elmo rappresenta il conflitto eterno della civiltà e dell’uomo stesso, suscettibile a diverse interpretazioni a seconda della prospettiva da cui lo si osserva. Le forme assumono conformazioni diverse, e si coglie il senso del tutto solo mediando tra le opposte spinte centrifughe e laceranti, avendo il coraggio di affrontare la propria storia, il proprio nemico, l’altro da sé e l’io stesso.
Ci accorgeremo che l’altro è indissolubilmente legato all’io, e potremmo finire per schierarci dalla parte della ruggine, dello speculare, e vedere il mondo sottosopra. Forse arriveremo a odiare il mondo dorato. Sullo sfondo rosso, sono scritte specularmente ed evocate alcune righe dalle Storie di Erodoto: “ὡς μήτε τὰ γενόμενα ἐξ ἀνθρώπων τῷ χρόνῳ ἐξίτηλα γένηται, μήτε ἔργα μεγάλα τε καὶ θωμαστά, τὰ μὲν Ἕλλησι, τὰ δὲ βαρβάροισι ἀποδεχθέντα, ἀκλέα γένητα”, cioè “in modo che né i fatti accaduti per opera degli uomini per il tempo diventassero dimenticati, né imprese grandi e straordinarie, alcune compiute dagli Elleni, altre dai barbari, divenissero ingloriose.” Questo sottolinea la necessità di tener presente e accogliere entrambe le istanze, guardando al modello da tutti i punti di vista.
Il gioco tra la bidimensionalità della visione e quella tridimensionale della comprensione concretizza la complessità e la contraddizione del mondo.”